Uomo politico e oratore romano. Membro dell'aristocrazia senatoria, visse nel
periodo di transizione dalla Repubblica al Principato; dopo essere scampato
dalle proscrizioni dei triumviri (43 a.C.) si schierò con Bruto e Cassio
in occasione della battaglia di Filippi (42 a.C.). In seguito, passato dalla
parte di Antonio, si riconciliò con Ottaviano, per il quale
combatté dapprima contro Sesto Pompeo (36 a.C.), quindi contro le
popolazioni dei Giapidi e Pannoni e contro i Salassi. Successivamente
ricoprì importanti cariche politiche: fu eletto console nel 31 a.C.,
curator aquarum nell'11 a.C., augure,
praefectum Urbis. Uomo
colto, riunì attorno a sé un circolo di eruditi, letterati, poeti
(fra i quali Tibullo e Ovidio), nell'ambito del quale fu coltivato un genere di
poesia estraneo a temi politici o a motivi encomiastici, incline invece ad un
accentuato soggettivismo e ad un sentimentalismo bucolico. Lo stesso
M.
fu storico e apprezzato oratore (seguace dell'atticismo), e si dedicò
anche a studi linguistici e filosofici. Delle sue opere restano soltanto alcuni
frammmenti (64 a.C. - 8 d.C. circa).